A IRENO GUERCI fotografo lericino sarà consegnato il premio Lerici Pea

 
Il 14 giugno alle ore 17,00 nel castello di Lerici verrà assegnato il Premio LericiPea sezione Artisti e Poeti liguri nel Mondo 2014, ad Ireno Guerci, fotografo lericino dal 1988 residente ad Auroville, nell'India meridionale.A consegnare il premio saranno la presidente p.t del LericiPea architetto Lucilla Del Santo e l'Assessore regionale Giovanni Enrico Vesco.
Saranno presenti e porteranno un saluto, il Sindaco del Comune di Lerici Marco Caluri e l'avvocato Umberto Burla.Alle ore 18,00 verrà inaugurata dal Sindaco Caluri, nelle sale del castello una mostra di opere fotografiche di Ireno Guerci sponsorizzata dalComune di Lerici .
Con la sezione Artisti e Poeti Liguri nel Mondo si aprono ufficialmente le manifestazioni per i sessant'anni del Premio LericiPea che vedranno nei prossimi mesi un susseguirsi di vari e importanti appuntamenti culturali ed artistici che culmineranno poi in settembre a Villa Marigola di Lerici con la giornata finale del Premio alla Carriera.
Molto interesse stanno suscitando sia la premiazione che l'installazione “Water Being” di Ireno Guerci che verrà proposta al Castello di Lerici, pur se in dimensioni ridotte, rispetto alla grande mostra svoltasi nell'anno in corso in Auroville presso l'UnityPavillon. Si tratta di una serie di immagini di AquaticBody work, che rappresentano il frutto più recente del percorso artistico e fotografico di Ireno Guerci. Filo conduttore della ricerca fotografica di questo artista che ama definirsi "reporter di pace", è il concetto di unità, intesa come contatto, comunione con tutto e con tutti senza vincoli razziali, religiosi ideologici e sociali.
La città dell'Aurora, Auroville, dove Guerci risiede è stata inaugurata il 28 febbraio 1968, alla presenza di rappresentanti di 124 Nazioni, compresi tutti gli Stati dell'India e il Tibet, è stata ispirata da SriAurobindo a Mirra Alfassa, la Mère,che l'ha realizzata. Si tratta di un luogo mitico che per decenni ha attirato e attira ancora, persone che cercano un modo libero, spirituale e al tempo stesso pratico, di vivere.
A quarant'anni dalla sua nascita Auroville, come ha scritto la giornalista Rita Cenni, che l'ha visitata e dalla quale abbiamo estrapolato le righe che seguono,continua a svilupparsi e ad attrarre persone.
Su un territorio di 23 chilometri quadrati vivono stabilmente 2000 persone maogni giorno vi giungono, per lavorare, dai villaggi circostanti, almeno ventimila indiani. Sono state costruite centinaia di case private, pochissimi condomini, edifici pubblici, city hall, centri studi, luoghi di meditazione, padiglioni dedicati a vari Paesi. Ad Auroville ci sono scuole, strutture sportive, gallerie d'arte, piccoli alberghi, una mensa riservata ai residenti, un centro salute, un auditorium.
E poi aziende, fattorie, impianti per la produzione di energia dolce, serre sperimentali, dighe, un articolato sistema di irrigazione. E il Matrimandir, in sanscrito, Casa della Madre, la sfera dai petali dorati che incarna il centro della città. Si tratta di un edificio, di 36 metri di diametro, per il quale sono stati necessari trent'anni di lavoro. Di forma sferica, al suo interno, tutto rivestito in marmo, si apre la "camera interiore", un ambiente circolare dove praticare il silenzio mentale. Ad Auroville l'utopia sembra essersi realizzata ma gli Aurovilliani non sono dei dei sognatori: ecologisti ante litteram, hanno, dalla fondazione di Auroville, lavorato sodo, piantato circa tre milioni di alberi per ricostruire un ecosistema distrutto, scavato dighe, e messo in piedi un sofisticato sistema di energia alternativa.
Ma altrettanto importante per chi ha scelto di vivere ad Auroville è la ricerca della spiritualità; vi si pratica lo yoga integrale e al centro Pitanga si studia come utilizzare il corpo come scrigno di consapevolezza e di apertura spirituale .
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